25 NOVEMBRE 2020 – Giornata Internazionale CONTRO la violenza sulle donne
La giornata commemorativa, che si celebra il 25 novembre di ogni anno, è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, in memoria delle sorelle Mirabal trucidate nel 1960 a causa della loro militanza politica contro la dittatura che dilaniava la Repubblica Dominicana.
Dalla fine degli anni ’90, quindi, tutti i Paesi del mondo hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica con una serie di iniziative e progetti che coinvolgevano la politica, la cultura, la scuola e l’arte. Grande, inoltre, è stato il contributo offerto dalle associazioni e dai centri anti-violenza che si sono attivati fin da subito per tutelare e assistere le donne sole e in difficoltà e offrire loro la speranza di un futuro diverso.Forse non subito, ma nel corso degli anni, la giornata commemorativa ci ha permesso di conoscere storie che venivano da lontano, storie di miseria e di degrado morale e umano all’interno delle quali alle donne era riservato un fatale destino.
E così il 25 novembre ci ha narrato una maledettissima storia che veniva da lontano e che nessuno voleva accettare: l’orrore dei Femminicidi a Ciudad Juarez. Proprio in questa città messicana, che forse il mondo non avrebbe mai conosciuto se la falce della morte non si fosse scagliata come una maledizione della peggior magia nera, si è manifestato il più brutale e macabro Feminicidio. Le sue proporzioni sono uscite ben presto dai confini nazionali e gli omicidi femminili si sono collegati, inspiegabilmente, con altri fenomeni simili che correvano su tutte le latitudini e longitudini. Così, il mondo intero non ha potuto più celare ai suoi occhi la verità, né ha potuto anestetizzare il suo cuore. Sono stati il dolore, la rabbia, lo sgomento, e quel sentimento prima di impotenza e poi di giustizia, che hanno spinto il mondo civile a unirsi per proteggere le donne dalla furia omicida di chi le strappava alla vita. E il Femminicidio, neologismo che ha iniziato a riferirsi a qualsiasi forma di violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale per annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico e psicologico, è divenuto oggetto dell’attenzione mediatica, psicologica, sociologica e legale.
Sono passati 21 anni dalla prima giornata celebrativa, e anche se sono aumentati i cordoni di sicurezza, dal punto di vista legale e assistenziale attorno alle donne, non possiamo certo affermare che il fenomeno si sia ridimensionato. Ogni giorno in qualche parte del mondo troppe donne muoiono per volontà di chi dovrebbe amarle.
Ricordiamo dunque per portare avanti questa giusta causa, di sensibilizzare anche i giovani a crescere con idee sane e giuste.
Invitiamo, quindi, tutti ad affrontare la tematica, per lanciare un altro messaggio chiaro e forte: d’amore non si muore!